Scassinatore
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Si, esatto esatto, cioè, esatto, ma per metà col senso rovesciato (se non ho capito rovescio io!! ). Per dare un nome e spaventare (prima), e dare un senso che rassicura (dopo), i simboletti piccoli sono un altro alfabeto ancora, il furigana. Aiuto, aiuto. E adesso la rassicurazione: non è altro che l'hiragana scritto in piccolo. Si usa il katakana solo in casi particolari (appena letto su wiki - furigana).
Simo tu apri una porta che pensavo di sorvolare. Perché i kanji sono indispensabili? Insomma, coi kana già formi tutte le parole, ed è un alfabeto che è pure scritto. In teoria i kanji sembrano evitabili. Invece no, perché in giapponese molte parole hanno la stessa pronuncia, cioè il set di kana (e l'ordine) di due o più parole può essere lo stesso. Allora come capirsi? Coi kanji, che sono esclusivi uno per parola. E una semplificazione: le parole giapponesi possono essere fatte da un kanji singolo, da catene di kanji o da combo kanji e kana. piccolo esempio su un corrispettivo ipotetico "italiano": [piano]=1kanji, [piano]+[forte]=2kanji, [piano]la=1kanji+1kana.
Tant'è che a volte i giapponesi trascrivono un kanji nell'aria col ditino per farsi capire. Intendiamoci, non è che i kana si usano solo come furigana; voglio dire se la maestra legge lo scritto dell'alunno e infine dice "bravo", intende l'alunno, mica l'automobile della fiat. Ci sono molti manga scritti pesantemente in kana senza problemi. Col senso del discorso ci si capisce bene quasi sempre. Il guaio è che i kanji sono discriminanti per le parole, ma come si leggono? Non ci sono indizi, tutto da memorizzare. Ergo, si usano i kana che scritti sopra in piccolino adempiono alla loro funzione di indicazione della lettura.
Uno sguardo al vocabolario, seconda voce, ci aiuta a capire. http://jisho.org/search/%E4%B8%96
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