L'incontro che cambiò la mia vita (Zenigata Special)

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  1. Mister Numa
     
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    Storia Titolo: L'incontro che cambiò la mia vita (Zenigata Special)
    Tipo: Fan Fiction: Il primo incontro di Zazà con Lupin
    Realizzata da: Mister Numa (Emanuele)



    Capitolo 1: Ritorno a Casa



    In Giappone, tutto era tranquillo quella sera. Il paesaggio era d’autunno: le foglie ingiallite cadevano dagli alberi lentamente come un cuore spezzato mentre si rompe. Un fiumiciattolo si ramificava nella collina bloccando il passaggio della strada che era, anche quella, sotterrata da foglie.
    Sullo sfondo una macchina della polizia attraversava tutto questo. Un uomo sulla cinquantina guidava l’auto senza dare nemmeno uno sguardo allo splendido paesaggio che se ne sarebbe andato presto da quel bellissimo luogo, comunemente chiamato da lui “Casa”. L’auto attraversa velocemente tutta la strada. Sorpassando quella collina apparse una casetta di Montagna. Era di un colore marrone chiaro tappezzata da qualche ombra di scuro che la coprivano quasi tutta. L’uomo, vedendola sorrise e si intravidero alcune lacrime piovergli dagli occhi. La macchina parcheggiò imparte alla Casa che sembrava disabitata, ma non lo era. All’interno, infatti, si sentivano voci di due persone che discutevano su un tavolo da cucina. Una donna, anche lei, sulla cinquantina si avvicinò alla finestra e vedendo quel uomo: prese una catenina con attaccata una croce, simbolo dei Cristiani, una sciarpa e uscì velocemente dalla casa, abbandonando l’altra, che osservava dalla finestra la situazione. Finalmente, dall’auto uscì un uomo con una giacca marrone e un cappello sulla testa, che grazie a una mano lo teneva fermo dal vento, quello era Zenigata.
    L’aria formava un circolo diretto solo a lui, che lo faceva sembrare il nuovo arrivato, ma non lo era, aveva abbandonato solo quella terra per molti anni e ora era ritornato. Ma il paesaggio non lo accettava, con il freddo lo allontanava da quella che doveva essere la sua casa, ma che in verità non lo era affatto, con le foglie cercava di non vederlo così da non iniziare a lacrimare pure lui. La donna iniziò a piangere:
    Zeni... Sei tu? Sai non ti riesco molto più a riconoscere. Da quando sei partito sono passati più di 10 anni, e non mi ricordo già dove sei andato
    Kouichi non denne nemmeno di una risposta, ascoltava le parole della donna, che doveva essere sua moglie. Intanto, sulla finestra si intravedevano delle piccole goccie, e una ragazza, che ormai era diventata donna: aveva la faccia buia e chiusa, fissando sempre l'ispettore, che per lei: era il suo papà
    Posso entrare un attimo? Chiese Zenigata fissando la moglie impallidita.
    Il vento si alzò buttando per aria il cappello di Zazà. La donna aprì la porta e l'ispettore entrò. La casa era: buia e socchiusa, le luci spente. L'edificio aveva due piani: molte stanze, ma sopratutto una gli interessava al nostro Zazà. Kouichi non se la ricordava, ma quella gli era venuta in mente subito. La stanza aveva la televisione accesa, si intravedeva dalla porta d'ingresso. Zenigata entrò: vi era un divano attaccato al muro, un televisione poco più avanti e ancora un box per contenere un bambino/a. Un colpo di ricordi attaccarono Kouichi: vedeva lui, con la sua bellissima bambina che giocavano a cavalluccio, lei continuava a ridere ed abbracciarlo dicieno "Papà, papà!", Zenigata la prendeva e la lanciava in alto facendola divertire come un matto e, alla sera, la infilava dentro il BOX addormentandola con una fiaba. Quel lettuccio era ancora lì, apparse una lacrima sull'occhio di Zenigata. Una ragazza guardava la TV e poi, appena l'ispettore entrò, lo fissò
    Tu.. tu.. sei mio padre? Chiese incuriosità la ragazza
    Zenigata stava per rispondere, quando la madre lo fermò e lo portò in cucina, chiudendo la porta a chiave.
    Kouichi Zenigata! Quella esatto, è tua figlia. Visto come è cresciuta?? Tu non c'eri a niente di noi, ogni volta andavi sempre a catturare quel Ladro di nome Lupen, Lupin o Lupan! E non vi eri nemmeno a un suo compleanno, quando ti chiamavo al cellulare risultava inesistente, ma quanti telefoni hai cambiato?? La moglie si arrabbiò e prima di dire queste parole, sbattò la mano contro il tavolo facendo cadere il bicchiere e il piatto pronti per fare colazione.
    Ma lei.. lei non mi ha riconosciuto!! Si girò, e pianse diretto alla finestra
    Sai.. Tutto questo tempo e tu non ti sei degnato di rivederla. Lei non sa chi sei, ti considera un estraneo... Noi dopo molto tempo, non ci ricordiamo della nostra infanzia, succede a tutti Rispose alle parole di Zazà la madre, continuò
    Non so se accoglierti ancora in questa casa, ma ormai la nostra vita è al completo senza di te... So che non ti farà piacere ma se intendi di ritornare ti sbagli di grosso. Vai alla tua vera casa, ORA!
    Ma qual'è la mia vera casa???Chiese Zenigata
    Alla stazione di Polizia La madre indicò la macchina della Polizia parcheggiata di fuori.
    Ma quella non è la mia vera casa, è questa, io abito qui! Con voi, voi siete la mia famiglia
    L'aria si alzò inconscia di quello che faceva, il cappello lasciato fuori dalla casa da Zazà, si stava muovendo nell'aria trasportato dal vento, arrivò al fiume, si appoggiò lentamente e, poco dopo, scomparse.
    No, non voglio farti conoscere alla mia bambina! Tu sei un mostro La madre iniziò a piangere tanto che la faccia gli divenne brutta e orrenda
    Se avresti voluto rivederla, saresti tornato indietro prima, non dopo più di 10 anni da quel caz*o di Lupin. Ora vai fuori dalla mia casa Disse decisa la moglie
    Zenigata non parlò, prese il cappotto, e si diresse all'uscita ma prima chiese alla ragazza
    Come ti chiami?
    Marie! E tu chi sei? Chiese inconscia la ragazza
    Marie Zenigata?
    Si mia mamma mi dice che mi chiamo così, ma non hai risposto alla mia domanda? Sei forse mio padre, mi ricorda me il tuo mento! Rispose Marie
    No. Io sono... "Un Mostro" Disse Zenigata mentre uscì da quella casa, che poteva essere pure la sua perchè dal contratto diceva quella, ma un pezzo di carta non può dire niente.
    Salì sulla macchina inserendo le chiavi lentamente per osservare meglio dal finestrino Marie, sua figlia. Accese l'auto e partì in giro per la collina per osservare il paesaggio, ma lui non osservava quello. Guardava sempre lo specchietto, che gli mostrava la sua casa, quella di 10 anni fa.

    FINE PRIMO CAPITOLO


    Capitolo 2: Sparo o no?




    Le colline stavano per scomparire all' orizzonte nello specchietto retrovisore di Zenigata. La macchina si fermò vicino al fiume e, dal finestrino, Kouichi ricercava il suo vecchio capello dalle mille avventure buttato dal vento. Era il suo più importante tesoro dopo sua figlia. Scese chiudendo l'auto con la chiave e iniziò a incamminarsi per il torrente. Zazà cercava muovendo la testa freneticamente ricercando il cappello perduto. Gli dispiaceva moltissimo perderlo ma stava calmo. Dalla tasca prese una sigaretta. L'accese. Zenigata, fumava solamente quando era nervoso e questo era un momento tragico per lui. Ma il cappello non era lontano, difatti, subito dopo due o tre passi, Kouichi lo ritrovò incanstrato fra dei rami di albero
    Ne abbiamo passate tante
    Con calma, lo rimesse in testa ricamminandosi verso l'auto. Il tempo era passato velocemente da quei 10 anni fa da cui Zazà era scappato per rifugiarsi in stazione. L'uomo salì in macchina ripensando ai suoi vecchi ricordi di quando era ancora abbastanza giovane
    Dovevo ucciderlo prima
    Kouichi estrasse dal cassetto sotto l’air bag la sua Colt. L’ha pulì con un fazzoletto e la impugnò deciso
    “Non so che cosa dovrei fare ora… Ma il mio cervello dice di fare così, non riesco più a sentirlo il mio cuore”
    Zenigata messe in moto l’auto a tutta velocità sgommando e abbandonando, definitivamente, il luogo dove era cresciuto insieme alla sua famiglia che lui, ormai, considerava la sua ex.
    L’auto sfrecciò per tutte le strade della collina arrivando sull’auto strada. Sembra un inseguimento ma non lo era. Dentro gli occhi del poliziotto, si vedeva il fuoco e la rabbia. Dopo vari chilometri, il paesaggio cambiò radicalmente: da un fantastica montagna divenne un sobborgo di una città. Vi era traffico puzza, quella che Zazà detestava sempre e criminali, che magari, nessuno si accorgeva della loro presenza, perfino i poliziotti. Kouichi entrò velocemente nella stazione sbattendo la porta, i poliziotti sorpresi della sua entrata si voltarono rivolti verso di lui con faccia sorpresa per la sua rabbia. Il poliziotto entrò nello studio del capo, dove, sbattete le mani sulla scrivania.
    “Signore, c’è ancora quel incarico?”
    “Quale Zenigata?” Chiese insospettito
    “Quello di uccidere.. LUPIN, signore!”
    L’ufficiale si alzò dallo spavento. La sua faccia era preoccupante e pallida, non aveva mai sentito questa frase uscire dalla bocca di Zenigata. Anzi, lui aveva pure pianto quando il ladro era stato in prigione per troppo tempo (1).
    “Kouichi Zenigata… Non l’ho mai sentita parlare in questo modo di Lupin! Come gli è saltato in mente. Non gli darò mai, neanche se morissi quell’incarico!” Esclamò il direttore
    “Allora lo farò da solo, Signore”. Zenigata, ormai, non era più lui, era posseduto dalla rabbia e dal dolore per la perdita e doveva scaricarsi su qualcuno, e l’unico bersaglio possibile era Lupin, Lupin III. “ Ispettore, si fermi o sarò costretto ad arrestarla!” Sotto le negazioni del capo, lui continuò ad andarsene voltando le spalle, non aveva paura, perché sapeva che i poliziotti che potrebbero arrestarlo, non l’avrebbero preso. Infatti, subito dopo, tutti i membri della stazione cercarono di saltare addosso al povero Zazà, che, furbo come era diventato, scappò dalla finestra salendo sulla macchina parcheggiata davanti alla stazione. Mise in moto a tutta velocità dirigendosi al rifugio dove poteva essere il nostro amato ladro. Il paesaggio ricambiava nuovamente e dalla semplice città, divenne un paese disabitato da tutti. Quel luogo era inutilizzabile per motivi di guerra perché era stato complice di guerre civili fra paesi, da tutti, tranne che Lupin. Il suo rifugio era macabro e buio. Era per lo più, un hotel distrutto completo di tavolo da gioco e un bar contenente ancora bottiglie da bere. Lupin e la sua banda era ancora all’interno e Zazà era pronto ad aspettarli.
    “ LUPIN! So che sei lì dentro vieni fuori.. Tranquillo sono da solo, volevo solo parlarti”
    “Accidenti è Zenigata… Jigen prepara l’arma, è di sicuro una trappola” Esclamò Lupin puntando il dito diretto a Jigen.
    “Lupin.. La mia Magnum è scarica, l’avevo detto che avevamo bisogno di soldi e di proiettili, che facciamo adesso?”
    “Quanti proiettili sono rimasti della mia Walther?” Chiese Lupin.
    “Appena uno” Disse Jigen
    "O la va o la spacca."
    Lupin lo preso allungando la mano e lo carico nella Walther. Successivamente uscì allo scoperto davanti a Zenigata
    “Ehi paparino! Come mai sei da solo? Che cosa vuoi?” Chiese Lupin
    La tensione era alle stelle. L’aria era diretta verso loro due, facendo alzare le due giacche al vento.
    “Lupin.. Ti ricordi della mia famiglia?” Disse Zenigata
    “No, Zazà. Perché tu hai una famiglia?” Lupin terminate queste parole iniziò a ridere.
    “Certo.. E tu me l’hai rovinata!” Esclamò Zazà
    Lupin divenne serio
    “Cosa Zazà? Io te lo rovinata, ma se non la conosco neanche!”
    Kouichi iniziò a lacrimare.
    “Io te l’avevo detto mille volte”
    Guardò in faccia Lupin con la mano ancora in tasca attaccata alla pistola, che Lupin, non poteva vedere.
    “Fatti arrestare così poi potevo andare a casa e il caso era finito. Ma tu no! Volevi fare sempre di testa tua! Non mi ascoltavi mai e con la tua banda rubavi e rubavi.. Ma ora devi pagarla per tutto questo! Devi pagarla!”
    “Ma paparino! Hai scelto tu di inseguirmi!”
    Di sotto fondo si sentirono delle auto della polizia arrivare in quel preciso punto dove si trovarono loro due. Lupin si rilassò.
    “ Lo sapevo era una trappola.. E bravo Zazà. Mi avevi spaventato con il tuo discorso”
    Kouichi rise
    “Quelle auto sono qui per me.. CARO LUPIN. QUEL DISCORSO VALE ANCORA...”

    Zazà estrasse la pistola dalla tasca già carica e prese di mira la testa di Lupin. Appoggiò velocemente il dito sul pirleto. Il dito stava per raggiungere la fine e poi, il colpo sarebbe partito. Zenigata sudava, non sapeva cosa sarebbe potuto succedere dopo, ma ormai era schiavo della vendetta

    FINE SECONDO CAPITOLO


    Capitolo 3: Per un Hamburger



    Il proiettile dalla pistola di Zenigata non era neancora partito. Una luce abbagliante colpi Zazà facendogli aprire gli occhi spalancati. Un mare di ricordi gli saltarono addosso e il paesaggio dall'esterno cambiò. Dalla città in cui erano: passarono in Campagna, in un piccolo paesino dove viveva Zenigata. Un pick cup della polizia attraversava la strada dalla casa del poliziotto. L'auto raggiunse un piccolo centro abitato, dove, non molta gente viveva, si poteva considerare una cittadina tranquilla. Il pick up di colore grigio metalizzato parcheggiò ad un piccolo negozietto: il fast food di Elton. L'ispettore, che in quel periodo era solo un semplice agente, entrò nel ristorante del suo vecchio amico Elton. Zenigata, con lui, aveva passato momenti irripetibili e fantastici ed erano cresciuti assieme
    Ciao Elton! Dovrei ordinare Chiese Kouichi
    Il solito? Rispose Elton ripulendo un bicchiere di un cliente
    Certo! Zenigata estrasse il portafoglio cercando denaro per pagare l'amico
    Mettilo via assolutamente, siamo amici, offro io! Rispose velocemente Elton prendendo il portafoglio
    Ok, grazie!
    E' a questo che servono gli amici, no. A fregargli i soldi!
    Tutti e due scoppiarono a ridere freneticamente. Zazà si alzò dal seggiolino del bancone e andò a sedersi vicino al banco con "vista" panoramica di fuori: si vedeva un piccolo parcheggio delle macchine, un fumo in alto nel cielo che stava a significare che nelle vicinanze vi era un barbecue e dietro tutto questo le colline, meravigliose con un ruscello che scorreva dividendole fra loro.
    La cameriera portò il piatto a Zenigata, che consisteva in: un panino meraviglioso in stile hamburger, delle croncantissime patatine fritte spalmate con mayonese e una bibita alla coca cola.
    Posso provare a mangiare di fuori, per godermi il panorama una volta?Chiese incuriosito Kouichi
    Tutti quelli del locale rimasero fissati impalliditi verso Zenigata, nessuno mai si era sognato di mangiare di fuori al locale, la causa non era nessuna: i tavolini vi erano, le seggiole pure. L'unico problema era che, tutti avevano avuto vergogna a chiederlo, visto che nessuno lo aveva mai fatto. Elton rispose deciso
    Certo, per un cliente forse non lo farei, ma per un amico si!
    Elton accompagnò di fuori Zenigata lasciandolo sul tavolo che puntava dritto verso le colline. Zazà, prima di assaggiare il gustoso hamburger, prese il distintivo e lo guardò bene, sorrise. Era contento di essere un poliziotto, difatti, aveva studiato molti anni per entrare nella stazione, ed il giorno prima, dopo un duro addestramento, era entrato nelle forze dell'ordine. Kouichi prese il panino deciso, gli stava per dare un bel morso quando si sentì un rumore fortissimo passare vicino a quella cittadina. Era un rumore di una macchina. Zenigata si alzò e guardò la strada: una cinquecento gialla si avvicinava velocemente verso di lui, all'interno vi erano due persone non sospette, difatti si capiva subito che erano dei buffoni, quello che guidava era vestito di una giacca chiara rossa che, mentra guidava, aveva la testa fuori dal finestrino, l'altro, continuava a fissare una magnum rispolverandola. Erano dei pazzi. Ma Kouichi, non aveva paura, l'auto passò velocemente imparte a Zenigata, il guidatore con una vampata sotrasse il panino all'agente.
    Viaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa Disse frenetivamente il ladro in giacca rossa mentre sgommava.
    Eh no.. Il mio... Il mio... PANINO! Brutto ladro dei miei stivali, signorino non la paserà liscia! Kouichi era arrabbiato, l'aveva chiamato signorino perchè si vedeva molto che era ancora un ragazzino, forse aveva avuto 18 anni quella volta, ma Zazà non sapeva come si chiamava
    Come ti chiami, perchè non me lo dici Grido Kouichi al guidatore in giacca rossa
    Lupin, Lupin III! L'auto sparì velocemente dalla vista di Zenigata, ma non si arrese. L'agente vidde un uomo barbuto salire in una moto, Zazà lo fermò
    Fermo polizia! Mi serve questa moto! L'uomo la mollò all'agente
    Zenigata mise in moto alla velocità di un lupo mentre insegue la sua preda, in un attimo raggiunse il ladro.
    Fermati Lupin! In nome della legge fermatiii Zenigata gridò all'auto
    Dal finestrino, uscì la magnum dell'uomo in parte al ladro dalla giacca colorata, la puntò verso Zenigata sparando un colpo. Per pure fortuna non lo colpì ma Zenigata si arrabbiò veramente, accelerò raggiungendo l'auto in fuga. Era imparte all'autista quando, Lupin, gli fece una linguaccia allungando l'occhio con la mano destra. Ad un tratto, il ladro girò violentemente ad una piccola stradina. Zenigata non se lo aspettava, e poco dopo non lo vide più, lo aveva perso
    Nessuno mi frega il panino, e poi non me lo ripaga! Maledetto LUPIN!

    (1) = Vedi "L'evasione di Lupin (Prima Serie)" per i dettagli

    Enjoy





    Non spaventatevi per il terzo capitolo, non mando a quel paese episodio 0 e la prima serie, poi faccio un mix

    Edited by Mister Numa - 14/6/2009, 14:06
     
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    bellooooooooooooooooooooooooooooooo questo lo devi continuare!
     
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  3. Rupan95
     
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    no dai inixìzia troppo bene!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!(il fan di zenigata inizia a dimenarsi gridando:"ANCORAAAAAAAAA" XDXD)
     
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  4. Rupan Sansei 91
     
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    Waaaa....troppo bello!
     
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  5. Mister Numa
     
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    Finito e postato il primo capitolo! Enjoy!
     
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  6. Rupan95
     
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    fantastico.....sisisisisisisisisisisi me la immaginavo proprio cosi la situazionequando zenigata sarebbe tornato a casa.....voglio vedere il secono, SUBITO,ORAAAA XD!!!!dai scherzo mettici tt il tempo che vuoi l' importante e che lo fai bene come il 1° XD!!!
     
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  7. Vittorio the 2nd
     
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    bellissimo!!!
     
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  8. Mister Numa
     
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    WooW quanti complimenti! Grz
     
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  9. birruomo
     
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    grande, ma l'hai fatto tutto te?
     
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  10. Mister Numa
     
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    Sisi! Una volta come illuminazione mi è venuto in mente una storia: Come sarebbe stato il ritorno a casa di Zenigata, cosa avrebbe fatto dopo? ecc. E da lì ho iniziato a scriverlo cioè due giorni fa xD
     
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  11. GreenRupan
     
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    complimenti davvero bello
     
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  12. Mister Numa
     
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    GRZ!
     
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  13. Rupan95
     
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    a quando il secondo capitolo? ci stai lavorando????mi auguro di si per te altrimenti ti apro la testa XDXD!!!!!!!!scherzo....invece no XD
     
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  14. Mister Numa
     
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    Raga l'ispirazione! Mi serve l'ispirazione x continuare.. vedrete che x domani mi arriva
    Cmq ecco un anticipazione del prossimo capitolo con la sua immagine:
     
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  15. 1$ Lupin
     
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    sparo o non sparo? sparo o non sparo? sparo o non sparo? sparo o non sparo? sparo o non sparo? sparo o non sparo? sparo o non sparo? sparo o non sparo? sparo o non sparo? sparo o non sparo?

    BANG! CA**O! CHI E' L'IDIOTA CHE HA TOLTO LA SIcURA?????
     
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43 replies since 1/6/2009, 20:59   915 views
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