Lupin IV - I Nove Prodi

L'inizio di una nuova leggeenda!

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  1. FlameDriver
     
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    Salve a tutti! :D

    Questa Fan Fiction (cioè un racconto scritto dai fan) è nata dopo essermi sparato una settimana intera di film ed episodi di Lupin (quindi mi scuso della mia assenza sul forum... spero che il motivo sia stato più che valido :D)

    Non sono molto bravo a scrivere trame, ma spero che leggerete almeno il pprologo!
    Mi raccomando, commentate e fatemi notare qualsiasi errore!
    Spero vi piaccia e buona lettura!


    Prologo: Il mio nome?



    Era ormai sera quando i potenti riflettori del Muso di Tokyo cominciarono a falciare la notte, alla ricerca di intrusi nel cielo oscuro.
    Numerosi agenti di polizia erano disposti e armati in ogni dove, eppure, nonostante l'alto livello di sorveglianza, gli importanti ospiti del museo continuavano indisturbati.
    Il Museo di Tokyo era uno dei musei più raffinati e completi al mondo in quel periodo. Grazie a immense donazioni, il museo era riuscito a racchiudere dentro le sue mura non solo famose quanto preziose opere d'arte provenienti da tutto il Giappone, ma vantava anche di un sistema di sicurezza che avrebbe impedito l'ingresso anche ad una formica.
    Esatto. Perché nulla poteva entrare così come nulla poteva uscire.
    Eppure, quel giorno, il famoso ladro Arsenio Lupin III, dichiarato morto ormai da tempo, aveva annunciato che a mezzanotte in punto si sarebbe presentato per rubare il prezioso Diario di Da Vinci, un reperto che solo per quella sera, sarebbe stato esposto a tutto l'Est.
    Milionari curiosi, ricchi uomini d'affari, raffinati uomini d'arte ed esponenti politici si erano recati dalla Russia all'Australia solo per vedere quel libro che si diceva contenesse conoscenze a dir poco geniali che però, dato l'abitudine dell'inventore nello scrivere in un linguaggio in codice, era inaccessibile a chiunque se non a Leonardo stesso.
    La gente era ancora scettica sul ritorno di Lupin dato che teoricamente, doveva essere morto da anni.
    Ma fra tanti scettici, ce n'era uno che ancora credeva nella sua esistenza, un uomo di circa quarantacinque anni, dal lungo cappotto e un cappello color marroncino.
    << Buonasera, Ispettore Zenigata. >> esordì con un saluto militare uno dei poliziotti a guardia del manufatto.
    << 'sera. >> rispose l'uomo con fermezza senza staccare gli occhi dal Diario << Ancora nessuna traccia di Lupin? >>
    << Ancora nessuna signore. Scusi l'indiscrezione... ma posso azzardare una domanda? >>
    Zenigata annuì con un cenno del capo.
    << Lei... lei crede... crede veramente che Lupin verrà? >>
    << Ovviamente! >> esclamò con decisione l'altro << Se Lupin dice che verrà a rubare qualcosa, allora verrà. Non ha mai infranto una promessa, e mai lo farà. >>
    << Ma ho sentito dire che Lupin è morto da più di tre anni... e proprio davanti ai suoi occhi. >>
    << Hah! >> sbuffò l'Ispettore << Come al solito, Lupin deve aver finto la sua morte! Ma non ti preoccupare! Ora che è ritornato, farà il suo ultimo colpo! Perché proprio stanotte, io, L'ispettore Koichi Zenigata dell'Interpol, lo arresterò! >> una nota di eccitamento era ben udibile nella sua voce, segno che in un certo senso, era contento.
    << Se lo dice lei... >>
    << Ora ritorno al mio giro di pattuglia, e ricordatevi di tenere occhi e orecchie bene tese! Lupin è un mago nei travestimenti! >>
    << Sissignore! >> risposero in coro gli agenti di polizia rizzandosi sulla schiena.
    L'atmosfera era davvero rilassata, e la gente commentava con fluidità sui capolavori esposti in quella gigantesca galleria in stile rinascimentale, capitanata da un luminoso quanto immenso lampadario da soffitto decorato con cristalli veri.
    C'era chi rideva, chi si gustava i vini e addirittura chi discuteva con i poliziotti a proposito di Lupin, il tutto accompagnato da un elegante musica suonata al piano forte.
    Eppure, anche con un'atmosfera così naturale, era impossibile nascondere il disagio di poter essere i primi, dopo tanto tempo, ad assistere al grande ritorno di Lupin III.
    << Che stupidata. >> sospirò una bellissima ragazza dai corti capelli castani e gli occhi color nocciola scuro osservando l'Ispettore Zenigata uscire accompagnato da numerosi agenti di polizia.
    << Qualcosa che non va, signorina? >> domandò un cameriere porgendogli un bicchiere di thè alla pesca.
    << No, nulla. >> rispose la ragazza accettando il bicchiere << Solo che tutta questa sicurezza mi pare... eccessiva. >>
    << Lei dice? >>
    << Tutto questo per un solo uomo... cosa sarà mai questo “Lupin”! >>
    << Significa che non lo conosce? >>
    << No... >> sospirò la ragazza appoggiando il bicchiere vuoto sul vassoio << … non l'ho mai visto di persona, ma dubito fortemente che sia pari alla sua leggenda. Secondo me, il fatto che sia il “Miglior Ladro del Millennio” è solo un titolo affibbiatogli dalla stampa per coprire l'incapacità della polizia. >>
    << Ho sentito che il Diario è stato ritrovato dalla sua famiglia... non ha paura che glielo rubi? >>
    La ragazza sbuffò abbozzando ad un sorriso.
    << Impossibile. Non solo quella teca di vetro è capace di resistere anche ad una bomba nucleare, ma inoltre è ben ancorata al suolo... questo significa che non c'è modo di rubarla... per non parlare che sono l'unica capace di aprirla >>
    << Ha una chiave? >>
    Portando la mano aperta ad altezza volo, la ragazza sorrise una seconda volta << Impronte digitali. >>
    << Capisco. >>
    Il cameriere fu sul punto di aggiungere qualcos'altro, ma lo schioccare di dita lo interruppe.
    << Ehi, tu! >> esclamò qualcuno indicandolo << Vieni qui! >>
    << Con permesso. >> salutò il maggiordomo prima di congedarsi in direzione della chiamate.
    Con un cenno del capo, la ragazza congedò l'uomo per poi tornare a guardare il Diario oltre la teca.


    La mezzanotte era ormai vicina. Era questione di pochissimi minuti.
    L'aria rilassata nella sala si era trasformata in un atmosfera così tesa che si poteva quasi toccare.
    I respiri erano praticamente assenti, quasi come se la gente stessa avesse paura di perdersi quell'impercettibile rumore che avrebbe annunciato l'ingresso di Lupin in sala.
    Anche quelli che fino a poche ore fa dubitavano sul ritorno del ladro erano con il fiato sospeso.
    Poliziotti dietro poliziotti erano asserragliati come mura attorno alla teca di vetro, con davanti l'immancabile Ispettore Zenigata.
    I civili invece erano ben lontani dall'anello blu di agenti di polizia e scudi antisommossa, timorosi di venire coinvolti in caso succedesse qualcosa.
    Di tanto in tanto qualcuno tossiva, facendosi ben sentire dall'eco nella sala, tuttavia, gli occhi erano tutti fissi in un unico punto.
    In attimi che parvero ore, i minuti diventarono secondi e l'atmosfera si fece ancora più tesa, quasi opprimente.
    Lupin sarebbe davvero tornato dalla morte? E come avrebbe fatto a rubare un oggetto IMPOSSIBILE da rubare?
    Dubbi e domande erano presenti nella mente di tutti.
    Il silenzio era assoluto e nulla pareva muoversi.
    Zenigata continuava a controllare interrottamente l'orologio, armato di manette che non vedevano l'ora di legarsi ai polsi dell'ospite in arrivo.
    E improvvisamente, di punto in bianco, le luci nella sala si spensero di colpo.
    << Buonasera! >> esclamò una voce << Che bello vedere così tanti spettatori! >>
    Come un sol uomo, ogni sguardo si alzò verso la fonte, non riuscendo poi a trattenere mormorii increduli quando riconobbero l'ombra di Lupin sulla cima di una balconata.
    << LUPIN!! >> gridò immediatamente Zenigata agitando le manette al vento << SEI IN ARRESTO! >>
    << Oh-hoo! Il famoso Ispettore Zenigata! >>
    Rapidamente, Zenigata si fece strada fra i suoi uomini fino ad arrivare ai piedi del balcone << Lupin! >> ripeté quasi commosso << Non sai quanto ho aspettato questo momento! Scendi e fatti arrestare! >>
    << Non ci sperare! >>
    << Bene... Allora significa che verremo noi a prenderti! ADDOSSO! >>
    Improvvisamente due poliziotti emersero dall'ombra alle spalle di Lupin, lanciandosi contro il ladro senza alcuna esitazione.
    << Preso! >> sorrise l'Ispettore con fare vittorioso << Ti sei arrugginito con gli anni, eh, Lupin? >>
    << Ispettore! >> esclamò uno dei due poliziotti in cima.
    << Cosa? >>
    << Non è Lupin! E' solo un fantoccio! >>
    Il tempo di realizzare cosa avesse appena detto, che una voce lo attirò.
    << Ispettore! >> esclamò un altro poliziotto << Lupin ha preso il Diario! >>
    Incredulo, Zenigata si girò e non riuscì a trattenere un ringhio di rabbia quando vide la teca aperta, con nulla dentro.
    << Lupin! >> tuonò furioso.
    << E' andato da quella parte! >> parlò lo stesso poliziotto indicando due porte aperte.
    << Forza, muoviamoci! Non fatevi sfuggire Lupin!! >> gridò Zenigata lanciandosi immediatamente al suo inseguimento, seguito a ruota da una marea di agenti.
    In pochi istanti, tutte le guardie uscirono dalla stanza, decisi più che mai a inseguire il fuggitivo.
    << Ma come ha fatto? >> domandò uno degli ospiti in sala << Io non ho visto nulla... >>
    << Agente! >> esclamò qualcuno avvicinandosi all'unico poliziotto rimasto, lo stesso che aveva avvertito del furto << Che facciamo? >>
    << Assolutamente nulla! >> rispose quest'ultimo levandosi cappello e mettendosi una mano sotto il volto, rivelando di avere una maschera << Guardate e basta! >>
    << L-Lupin! >>
    << In carne ed ossa >> sorrise il ladro schioccando le dita.
    Improvvisamente la teca di vetro si APRI' letteralmente in quattro, rivelando che non era altro che una perfetta riproduzione fatta con il cartone e disposta attorno a quella vera.
    << Q-Qualcuno chiami le guardie! >> tuonò qualcuno.
    << Su, su, non serve. >> sorrise Lupin avvicinandosi alla teca vera << Tanto, prima che si rendano conto di quello che è successo, io avrò già rubato il Diario. >>
    << E come farai? >> domandò una ragazza uscendo dalla folla << Io sono l'unica capace di aprirla e, ovviamente, mi rifiuto di farlo. >>
    << S-Signorina Rin... >>
    << Ha-ha! >> rise Lupin indossando un guanto << E chi ti ha chiesto qualcosa? >>
    Senza smettere di sorridere, Lupin toccò la teca con il guanto e, contro ogni aspettativa, la scatola di vetro si aprì di colpo.
    << C-C-COME HAI FATTO?! >> tuonò la ragazza, sorpresa come non mai.
    << Dovresti imparare ad non accettare drink dagli sconosciuti... anche se umili maggiordomi >> si limitò a rispondere Lupin prendendo il Diario e mettendolo dentro alla tracolla che aveva appresso.
    Ricordandosi del thè alla pesca, la ragazza serrò i denti con fare frustrato.
    << Molto bene. >> riprese Lupin voltandosi << Direi che è ora di andare... vi ringrazio di tutto ed è stata una serata davvero fantastica! >>
    << Non te lo permetterò, dannato ladro! >> gridò la ragazza dai capelli color carbone lanciandosi attorno alla vita di Lupin e bloccandolo.
    << E-Ehi, ragazzina! Scollati di dosso! >>
    << Lupin è qui! >> informò qualcuno dal corridoio, indicando il ladro affianco alla teca.
    Immediatamente, il super esercito di poliziotti guidati da Zenigata, si presentarono davanti alle porte, pronte a catturare il famoso criminale.
    << LUPIN!! MALEDETTO!! SEI IN ARRE... sto...? >> esclamò l'Ispettore, ma improvvisamente si bloccò, confuso << Aspetta... ma tu... tu non sei Lupin! >>
    La ragazza proprietaria alzò lo sguardo. In che senso “Non era Lupin”?
    Guardandolo meglio, si ricordò che dalle foto sui giornali, Lupin aveva capelli e occhi scuri, con tanto di basette. Ma quel Lupin... quel Lupin aveva i capelli castano scuro e gli occhi di un giallo... dorato.
    Inoltre, non aveva la solita giacca rossa di sempre, ma aveva una giacca bianca su una camicia a righe rossa, una cravatta nera e un paio di jeans color blu marino.
    << E invece ti sbagli, Nonnino. >> rispose il ladro << Io sono proprio Lupin. >>
    << Non chiamarmi “Nonnino”!! Chi sei!? >> ringhiò l'Ispettore, fermo sulla soglia della porta.
    << Il mio nome? >> sorrise Lupin alzando le mani al cielo << Il mio nome è Arsenio Lupin Quarto. >>
    Il tempo di realizzare il significato di quelle parole, che improvvisamente da sotto i vestiti cominciarono ad uscire quantità immani di fumo, avvolgendo in poco tempo, l'intera sala di una spessa cortina fumogena.
    << L-Lupin!! Cosa significa che sei “Lupin Quarto”?! >> tossì Zenigata muovendo le braccia alla cieca.
    << Alla prossima, Nonnino! >> si limitò a rispondere una voce passandogli affianco.
    << LUPIN... ! A tutte le unità! Lupin sta scappando! Inseguitelo! >>
    Sorridente come non mai, Lupin IV si lanciò attraverso i corridoi correndo veloce come freccia, seguito a ruota da una marea di poliziotti e scudi antisommossa.
    << E' lì! Prendetelo, prendetelo! >> gridarono delle guardie sbarrandogli la strada.
    << Pensate davvero di potermi fermare così facilmente? >> domandò Lupin saltando sulla testa di un poliziotto e atterrando in mezzo al mucchio, mani in tasca e sorriso ammaliante sul volto.
    Rapidamente estrasse dalle tasche due granate accecanti e le lanciò in aria.
    << Ci vediamo! >> sorrise chinandosi e chiudendo gli occhi.
    L'attimo dopo, le granate esplosero all'unisono, creando un così forte abbaglio, che costrinse ad indietreggiare tutti gli agenti di polizia in sala, aprendogli così un varco.
    Lanciandosi in un'altra corsa a rotta di collo, Lupin si infilò nell'apertura e tornò sui corridoi, schivando ed evitando le varie guardie senza alcuno sforzo.
    Nulla poteva fermarlo, e chi ci provava, finiva inevitabilmente con la faccia a terra o aggirato senza nemmeno rendersene conto.
    Ad un tratto, una saracinesca sul percorso cominciò ad abbassarsi, pronta a chiudere Lupin fra lei e le guardie dietro di lui, ma con maestria, il ladro riuscì a passarci sotto con una capriola, trasformando così quello che doveva bloccarlo in qualcosa che invece impedì ai poliziotti dall'altro lato di passare.
    << Ciao, ciao! >> sorrise alle guardie tutte premute sulla saracinesca.
    Rapido e a passo spedito, cominciò a correre su per le scale, nuovamente inseguito da altri agenti di polizia che, tutti schiacciati sulla tromba delle scale, creavano un curioso e lungo serpente blu.
    << LUPIN!! >> gridò Zenigata, a capo di quella fila << FERMATI!! >>
    << Scusa Nonnino! Vorrei fermarmi a parlare ma come vedi c'è un po' troppa gente! >> esclamò Lupin schivando alcuni poliziotti usciti da una porta nel tentativo di fermarlo, riuscendo invece, a ricevere solamente un calcio sul sedere << ATTENTI LA' SOTTO! >> ridacchiò il ladro guardandoli rotolare giù per le scale e finire addosso ai loro colleghi.
    Senza smettere di sogghignare, Lupin continuò la sua corsa su per le scale, arrivando in poco tempo all'eliporto posto sul tetto.
    Non appena entrato, serrò la porta e dopo aver tirato un lungo sospiro, si mise a guardare l'illuminata Tokyo notturna.
    << A quanto vedo sembra che qui ci sia qualcuno oltre al Nonnino che non vuole che lasci il palco... che ne dici di uscire fuori? >> disse ad un tratto senza distogliere lo sguardo dalla metropoli, mentre di sotto fondo già si sentivano i tentativi di sfondare la porta da parte della polizia.
    << E così tu saresti il figlio di Lupin III? >> domandò la ragazza dai capelli castani, uscendo dal nulla.
    << Esatto... vuoi per caso il mio autografo? >>
    << Non esattamente... voglio soltanto che tu mi restituisca ciò che è mio. >>
    << Rin Stadfeld, una ragazzina di quindici anni appena compiuti, figlia di una ricca quanto raffinata famiglia che vanta innumerevoli tesori di tutto il mondo di cui l'intero valore complessivo supera in oltre modo l'inestimabile stesso. >>
    << Felice di vedere che hai studiato, Lupin. >>
    << Grazie del complimento, ma devi perdonarmi: non ho alcuna intenzione di riportarti il Diario. Mi serve. >>
    << Ti serve? L'intero libro è scritto in un codice incomprensibile se non a Leonardo stesso... peccato che proprio quest'ultimo sia morto da più di cinquecento anni. >>
    << E allora? Nulla mi impedisce di metterci le mani sopra e giocherellarci un po' >> rispose Lupin erigendosi di fronte alla ragazza, armato di un furbo ghigno sul volto
    Rin non riuscì a sorridere di sua volta vedendo tanta sicurezza.
    << Mi piacerebbe continuare a conversare con te, ma a quanto pare dovrò proprio usare la forza per prendertelo... >>
    Detto ciò, Rin si piegò leggermente sulle ginocchia e si lanciò su Lupin, pronto a colpirlo con tutta la sua forza.
    Quest'ultimo si scansò rapidamente sul fianco, schivando il colpo proprio a pochi quanto letali, centimetri.
    << So che sei cintura nera di karate e che sei un'abile praticante di ogni arte marziale conosciuta... figurarsi se un povero ladruncolo come me abbia il coraggio di affrontarti corpo a corpo. >> commentò Lupin continuando a schivare con fluidità ogni colpo, quasi come se sapesse già in anticipo gli attacchi in arrivo.
    Irritata, Rin cominciò a far uso anche delle sue mosse più letali, muovendosi con agilità a dir poco disumana.
    Ma, nonostante ciò, Lupin continuava a schivare ogni attacco con una facilità quasi beffarda, come se nemmeno si stesse impegnando.
    Era come tentare di afferrare la nebbia: c'era, ma era impossibile toccarla.
    Presto Rin si rese conto che il Lupin che aveva davanti era ad un livello ben superiore al suo.
    E ad ogni colpo andato a vuoto o parato, la ragazza non riusciva a non stringere i denti con ira.
    << Perché non riesco a colpirti?! >> gridò ansimando, ormai senza più energie.
    Approfittando di quell'attimo di pausa, Lupin gli scivolò alle spalle e le afferrò con forza entrambi i polsi, portandoglieli poi dietro la schiena.
    << Scherzetto. Non sono poi il “povero ladruncolo” che ho detto >> commentò il ladro tenendola ben ferma.
    << Maledetto...! >> ringhiò Rin tentando di divincolarsi, inutilmente.
    << Devo ammettere che il tuo titolo di “Bellezza di ghiaccio” ti si addice proprio... >>
    << Lasci- >>
    Rin non riuscì a finire la frase che Lupin la interruppe con un brusco bacio, lasciandola a dir poco sbigottita.
    L'istante dopo, la porta dell'eliporto si aprì di colpo, subito seguita dall'irruzione di numerosi poliziotti sul tetto.
    << Lupin! >> urlò Zenigata << Sei in trappola! Arrenditi e lascia andare l'ostaggio! >>
    << Nonnino! Ce ne hai messo di tempo! >> commentò Lupin tenendo Rin ben ferma mentre attorno a lui innumerevoli agenti di polizia si asserragliavano senza lasciargli nessuna via di scampo.
    << Dimmi la verità, Lupin. >> parlò l'Ispettore con sguardo serio, guardandolo dritto negli occhi << Che fine ha fatto Lupin III? Tu sei... sei veramente suo figlio? >>
    Il ladro sbuffò chiudendo gli occhi << Nessun trucco, nessuna finzione. Io sono suo figlio. >>
    Zenigata abbassò il capo con fare triste. << Lupin... >> disse con volto cupo, lo sguardo nascosto dal suo cappello beige << … se lascerai andare l'ostaggio e ti consegni a noi, giuro sul mio onore da poliziotto, che non ti sarà fatto nulla. >>
    Lupin guardò l'uomo con sguardo interrogatorio, come se si stesse chiedendo dal profondo dell'animo se poteva fidarsi o meno.
    Ma alla fine, il ragazzo si arrese e lanciò con delicatezza Rin contro l'Ispettore, alzando poi le mani verso cielo.
    << Hai fatto la scelta giusta, figliolo. >> commentò Zenigata consegnando Rin ad un agente vicino ed estraendo le manette, pronto ad arrestare il figlio della sua nemesi.
    << Scusa Nonnino. >> sorrise Lupin per l'ennesima volta, indietreggiando << Ma non è nelle mie intenzioni farmi catturare... del resto, “ladro una volta, ladro per sempre”. >>
    Il tempo che Zenigata realizzasse quelle parole, che improvvisamente, dal nulla oscuro della notte, uscì veloce un elicottero diretto proprio sul ladro.
    << Fermatelo!! >> gridò l'Ispettore cominciando a correre.
    << Alla prossima, Nonnino! >> salutò Lupin afferrando al volo la scaletta che pendeva dal velivolo, alzandosi immediatamente da terra.
    << Lupin! >> esclamò Zenigata tentando di afferrarlo, ma riuscendo solo a sfiorargli appena la punta della scarpa.
    << Addio, Rin! Spero che ti ricorderai di me ogni volta che ti toccherai le labbra! >> gridò Lupin agitando un braccio e facendo l'occhiolino.
    Sentendo quelle parole, Rin non riuscì a non divampare dall'imbarazzo, diventando più rossa di un pomodoro.
    << LUPIN!! >> gridò ancora l'Ispettore sul bordo dell'eliporto << LUPIN!! >>
    Anche Rin si avvicinò sul bordo, osservando con rapito interesse il ladro scomparire sempre più lentamente nella notte.
    << Lupin... Quarto... eh...? >> mormorò sfiorandosi le labbra.


    << Ah, cavolo! Pensavo non sareste più venuti a prendermi! >> sospirò Lupin spaparanzandosi sul sedile dell'elicottero.
    << L'hai preso? >> domandò Jigen.
    Sorridendo, Lupin mise una mano nella tracolla e tirò fuori il Diario Da Vinci. << Dubitavi, Zietto? >>
    << No. >> rispose il gangster ricambiando il sorriso.
    << Mi vuoi dire a cosa ti serve? >> domandò Fujiko girandosi per osservarlo mentre sfogliava il manufatto.
    << Diciamo che qui dentro ci possono essere cose che potranno essermi utile per superare mio padre. >>
    << Ci tieni proprio ad essere migliore di Lupin III, eh? >>
    << E' sempre stata tradizione della mia famiglia Arsenio avere come obbiettivo il superamento dei propri predecessori, giusto? Be', io non sarò di meno. >>
    << Se il mio orgoglio! >> esclamò la donna dandogli un bacio felice sulla guancia.
    << Grazie, Mamma. >> rispose l'altro togliendosi le lenti a contatto dorate << Guardami “Terzo”... >> sorrise il ragazzo mettendosi una mano sui capelli e togliendosi la parrucca color cioccolato << … perché il mondo non si dimenticherà così facilmente della famiglia Arsenio. >>
    Senza dir nulla, Jigen e Fujiko si misero ad osservare Arsenio Lupin IV, un ragazzo dai corti capelli bianchi come la neve e gli occhi rosso scarlatto, non riuscendo a trattenere un ghigno soddisfatto:
    il leggendario Genio di Arsenio Lupin III;
    la pericolosa Astuzia di Fujiko Mine;
    l'infallibile Mira di Daisuke Jigen;
    la maestria dell'Arte del combattimento di Goemon Ishikawa;
    Quel ragazzo aveva ereditato tutte quelle caratteristiche, trasformandolo nel più pericoloso Arsenio della storia.
    Nessuno era più degno di lui come successore di Lupin III.


    Arsenio Lupin IV (Versione Ladro):
    davidelric

    Arsenio Lupin IV (Vero Volto):
    anime-guy-anime-guys-6785916-320-547

    Rin Stadfeld:
    jpg

     
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  2. DarkParix
     
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    Insomma , non ha niente di lupin(le img),appena ho tempo leggo per adesso sposto nella sezione adatta , chiudo.
     
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  3. FlameDriver
     
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    CITAZIONE (DarkParix @ 2/9/2011, 00:41) 
    Insomma , non ha niente di lupin(le img),appena ho tempo leggo per adesso sposto nella sezione adatta , chiudo.

    Difatti questo è suo figlio :B):
    Non è come il padre, ma allo stesso tempo tenerà di imitarlo e addirittura di superarlo! Ce la farà? :ph34r:

    Grazie per averlo spostato! Stavo cercando la sezione adatta ma non l'avevo trovata XD
     
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  4. DarkParix
     
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    ahh , capisco..e tutto cio è venuto fuori da una visione completa di tutto l'anime?O_o
     
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  5. FlameDriver
     
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    CITAZIONE (DarkParix @ 2/9/2011, 00:46) 
    ahh , capisco..e tutto cio è venuto fuori da una visione completa di tutto l'anime?O_o

    Be' non tutta XD
    In realtà volevo fare qualcosa di nuovo eppure aggrappato al vecchio... un esempio perfetto sarebbe il tentativo (ben riuscito) di Stefano di eguagliare (o almeno stare al pari) del leggendario Roberto!
    Spero che ti piacerà quando la leggerai :D
     
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  6. DarkParix
     
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    Si , domani lo voglio leggere ;) adesso bed time
     
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  7. FlameDriver
     
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    Capitolo uno: Arsenio Lupin IV!

    Rin si fermò a fissare per qualche istante il museo in cui Lupin IV era riuscito a rubare il Diario da Vinci... e il suo primo bacio.
    Era ormai passato un anno da quel fatidico giorno e la vita scorreva ancora tranquilla e serena nonostante gli occasionali furti di Lupin.
    Arsenio Lupin IV... in un certo senso lo odiava a morte, tuttavia dentro di lei era cresciuto uno strano desiderio.
    Il desiderio di rivederlo.
    Non solo tramite le foto, ma proprio di persona. Probabilmente lo voleva vedere per dargli quel sonoro schiaffo in faccia per avergli rubato la sua purità che aveva faticosamente conservato sin dall'infanzia.
    << Rin-sama!! >> esclamò Kizune Kaito, una sua amica nonché fidata compagna di scuola.
    << Kizune-san, buongiorno. >> salutò Rin con un sorriso.
    << Buongiorno! Cosa stavi facendo qui in piedi? >>
    << No... niente... mi ero solo persa a guardare il cielo azzurro. >>
    << Capisco... la prima ora sta per iniziare... andiamo insieme? >>
    << Certo. >> sorrise la ragazza mettendosi a seguirla con passo calmo e pacifico.
    Non mancava molto al giorno... anzi all'ora in cui l'avrebbe rivisto dato che sapeva che proprio quella sera Lupin IV si sarebbe presentato per rubare la preziosa Lacrima di Ettore.
    << Non dire cavolate! Come può Eikichi Onizuka, ventidue anni, celibe, farsi sconfiggere dal Oga Tatsumi?! >> esclamò improvvisamente qualcuno.
    << Oga ha il Piccolo Belze dalla sua. Gli basta un pugno con scarica demoniaca per abbatterlo. >> sorrise l'amico che gli era di fianco.
    Curiosa, Rin svoltò lo sguardo.
    Un ragazzo dai capelli nero corvino e gli occhi scuri discuteva animatamente con un secondo ragazzo, stavolta con i capelli bianchi e gli occhi rossi.
    << Bah. Otaku... mi fanno schifo. >> sospirò Kizune mettendosi anch'essa a guardarli << Dalla loro divisa direi che sono della Oga... Ancora mi chiedo come hanno fatto a mettere un Liceo prestigioso come la Red Rose, affianco ad una scuola di second'ordine come la Oga... >>
    Rin non rispose, preferendo concentrarsi nel guardare l'albino.
    << Rin-sama? >> richiamò Kizune.
    << Ah! E... g-già... su... suppongo tu abbia ragione >> balbettò leggermente imbarazzata.
    << Stavi guardando quello con i capelli bianchi? Si... in effetti fa davvero venire i brividi... Se non sbaglio si chiama Gabriel... Gabriel Mustang. >>
    << Capisco... >> mormorò la ragazza senza staccargli gli occhi di dosso.



    Era ormai passato un anno dal furto del Diario da Vinci e, anche se un ladro professionista, Arsenio Lupin IV era pur sempre un sedicenne, e come tale doveva andare a scuola.
    Così nacque Gabriel Mustang, un semplice ragazzo di madre inglese e padre giapponese (cosa che del resto era vera) del Liceo Superiore “Oga”.
    Si decise di mantenere il suo vero aspetto nonostante la falsa identità, rendendolo pressoché impossibile riconoscerlo.
    << Buongiorno Gabriel >> salutò un ragazzo dandogli una pacca sulla schiena.
    << Oh... 'giorno Jin >> sbadigliò l'altro stiracchiandosi con fatica.
    Junichiro Hondo, Jun per gli amici, Jin per Gabriel, era un ragazzo leggermente più alto dell'amico. Aveva i capelli nero corvino e gli occhi scuri e se c'era una cosa che amava, quelli erano gli anime. Passione che aveva trasmesso anche a Gabriel dato che i due erano non solo amici d'infanzia, ma anche migliori amici.
    I due frequentavano lo stesso liceo, e condividevano gli stessi sogni e speranze... o quasi.
    Ovviamente Jun non aveva la minima idea sul fatto che Gabriel, così come la sua madre legale (Fujiko) e i suoi due zii (Jigen e Goemon) erano ladri.
    << Come mai tanto stanco? >> domandò l'amico affiancandolo.
    << Diciamo che oggi non ho dormito bene... >>
    << Tutta la notte passata sui porno? >> sorrise l'amico.
    << Può darsi. >> sghignazzò Gabriel.
    In realtà aveva passato tutta la notte a pianificare il colpo alla Residenza Umeboshi, una vera fortezza sulla roccia, dato che quella sera sarebbe partito per rubare la famosa Lacrima degli Dei.
    Comunque, al suono di quelle parole, anche Jun si mise a sghignazzare.
    << Sai che ieri sera ho letto un contest davvero interessante? >> disse l'amico facendo finta di nulla.
    << Si? Di che parlava? >>
    << Onizuka contro Oga... chi vincerebbe per te? >>
    Gabriel si soffermò per qualche istante a pensare, guardando distrattamente gli edifici attorno a lui.
    << Oga. >> rispose convinto << Non c'è dubbio. >>
    << Oga?! >> esclamò Jun come se lo avessero appena colpito con un pugno << Lo dici solo perché è il nome della nostra stessa scuola? Guarda che Onizuka riesce a sopravvivere anche buttandosi dal tetto di una scuola! >>
    << Tch. Tch. >> sorrise Gabriel muovendo l'indice con fare furbo << E Oga riesce a PIEGARE una scuola con un pugno. >>
    << Lo so, ma Onizuka riesce addirittura a sopravvivere suicidandosi! >>
    << E allora? Oga vince in ogni caso. >>
    Improvvisamente, Gabriel si accorse di essere arrivato in piazza, un luogo affollatissimo dove si vedeva perfettamente il museo di Tokyo destarsi non lontano. Il suo primo colpo.
    << Non dire cavolate! >> esclamò Jun riportandolo con i piedi per terra << Come può Eikichi Onizuka, ventidue anni, celibe, farsi sconfiggere dal Oga Tatsumi?! >>
    << Oga ha il Piccolo Belze dalla sua. Gli basta un pugno con scarica demoniaca per abbatterlo. >> sorrise l'altro.
    Ad un tratto sentì che qualcuno lo stava guardando, e quando si girò, il suo sguardo si incontrò con quello di una ragazza DANNATAMENTE familiare.
    Sentì una stretta al cuore quando la vide fissarlo.
    I due si osservarono per alcuni istanti, istanti che diventarono secondi per poi quasi sfociare in minuti.
    << Gabriel? >> domandò Jun.
    << S-Si? >> balbettò l'altro, leggermente imbarazzato.
    << Che stavi guardando? >>
    Gabriel si voltò per indicare all'amico la ragazza, ma ci rimase leggermente male quando la vide allontanarsi verso la Red Rose, il prestigioso Liceo affianco alla Oga.
    << Ho, hooo... >> sorrise Jun notando gli occhi puntati << E così la bella Rin ha fatto breccia nel tuo cuore, eh? >>
    << Rin? >> chiese Gabriel facendo il finto tonto.
    << Rin Stadfeld, una ricca e benestante ragazza della famiglia Stadfeld. E' una esper, lo sai? >>
    << Esper? Intendi quelle persone capaci di usare poteri paranormali? >>
    << Esatto... non l'ho mai vista in azione ma ho sentito dire che sa controllare l'elettricità. Comunque è chiamata “ L'Asso della Rosa” dato che è intelligente, simpatica, raffinata e abile in qualsiasi tipo di sport. Ha ammiratori sia nella Red Rose che nella Oga, tutti disposti a follie estreme per amor suo... Ho sentito da un amico che ogni giorno gli riempono di lettere la cassetta per le scarpe, quindi, se speri di avere chance con lei, mettiti in fila... una bella e lunga fila. Peccato che le rifiuti tutti in continuazione. >>
    << Capisco... >> mormorò Gabriel abbozzando un sorriso e mettendosi la cartella sulle spalle << … credo proprio di non avere nemmeno una chance con una bellezza simile. >>
    << Già. Lei è il tuo completo contrario: tu non sei bravo in nessuna materia e fai schifo in ogni sport... direi che per me e per te, lei non è altro che un lontano sogno praticamente irraggiungibile. >>
    << Dai.. >> ovviamente, faceva tutto parte della copertura fingersi così... sfortunato.
    << Non dirmi che pensavi di provarci con lei! Be', potresti farlo, ma lei è una regina intoccabile. Non ha mai avuto un ragazzo, quindi non ha mai ricevuto un bacio... riuscire anche ad avvicinarsi a lei in pubblico anche solo per chiedergli l'ora è da pazzi. >>
    Gabriel sorrise mentalmente. Incorretto: un bacio l'ha avuto, in fin dei conti.
    << Immagino... be', allora lasciamo l'Asso della Rosa dov'è. >> disse varcando il cancello di scuola << In fin dei conti, lei è di un altro mondo, no? >>





    Notte. Nulla si muoveva, né sembrava intenzionata a farlo.
    L'aria fresca era avvertibile anche attraverso la pelle, e la luce della luna era appena sufficiente per illuminare le strade, troppo coperte da una fitta rete di alberi.
    Ma proprio oltre questi alberi, una lussuosa villa si erigeva fiera e incontrastata sulla cima di una collina.
    Le luci erano accese, i riflettori continuavano ad illuminare la notte stessa. Innumerevoli guardie pattugliavano senza sosta ogni centimetro di terreno, tutte accompagnate da cani altamente addestrati.
    Gli elicotteri sfrecciavano liberi nell'aria, falciando l'oscurità sotto di loro alla ricerca di intrusi.
    Esatto, perché quel giorno, Arsenio Lupin IV si sarebbe presentato per rubare la Lacrima di Ettore, un prezioso diamante a forma di lacrima che, secondo la leggenda, proveniva direttamente dal pianto di eroe Troiano alla sua morte.
    Ma Zenigata non l'avrebbe mai permesso.
    Improvvisamente, come un fulmine a ciel sereno, l'intero edificio emise un boato tremando su sé stesso.
    << Che sta succedendo?! >> tuonò Zenigata tenendosi al muro in stile medievale << Un terremoto?! >>
    << Signore, qualcosa ha fatto irruzione nella camera della Lacrima! >> informò la radio.
    << “Qualcosa”?! Dev'essere Lupin! Forza, seguitemi! >>
    Non appena ripreso l'equilibrio, Zenigata si lanciò verso la camera di sicurezza, aggregando alla sua corsa tutte le guardie che incontrava.
    << LUPIN!! >> gridò sfondando la porta, manette in pugno e seguaci pronti a circondare il ladro.
    Dentro il grigio metallico della stanza di sicurezza, si destava come una macchia nera in un foglio bianco, un gigantesco foro nella parte, ben illuminato dalla luce lunare.
    E, proprio in mezzo a quel buco nel metallo, era visibile l'ombra di qualcuno.
    << LUPIN!! >> ripeté Zenigata avanzando con rabbia << SEI IN ARRE- >>
    << Oh... Nonnino... giusto? >> parlò una voce delicata.
    L'intera stanza si gelò quando notarono che l'ombra non era altro che il profilo di una ragazza.
    << Ma... ma tu non stai Lupin! >> esclamò l'Ispettore con fare sorpreso << E poi solo lui può chiamarmi “Nonnino”! Cioè, voglio dire, chi diavolo sei?! Una nuova complice di Lupin?! A-Aspetta... >> Zenigata venne colto da uno strano senso di Dejà vù << Non dirmi che sei Becky! >>
    << Becky? E chi diavolo è? >> domandò la ragazza attraverso il passamontagna << … Io sono solo qualcuno che vuole vederlo. >>
    Zenigata fu sul punto di dire qualcosa, ma improvvisamente una freccia con attaccata una corda gli trapassò il cappello, attaccandosi al muro dietro di lui.
    Sapendo che Lupin IV era l'unico capace di usare un arco in una rapina, subito saltò sul posto.
    << Lupin! >> ringhiò facendo girare le manette << Eccoti! >>
    Al suono di quelle parole, la ladra si girò svelta e quando lo vide a bordo di un elicottero da pattuglia, non riuscì a non trattenere un sorriso << Lupin! >> esclamò con tono eccitato.
    << Buonasera! Vedo con piacere che oggi abbiamo un ospite in più! >> esordì il ladro usando la corda come zip-line per entrare nel caveau sfruttando la breccia nel muro << Cavolacci... e pensare che il mio piano era ben diverso! E molto meno rumoroso. >>
    << Lupin! Non dirmi che questa è Becky! >> tuonò Zenigata.
    << Becky? E chi è? >
    << Oh... è una ragazza con cui tempo fa tuo padre ha... Ah, m-ma che diamine! Non è questo il momento! Lupin ti dichiaro in arresto! >>
    << In ogni caso prevedevo di fare un'entrata meno “vistosa” ma poiché la concorrenza non ha pietà... posso sapere chi è la graziosa fanciulla che ha in mano il MIO diamante? >>
    << Diciamo che sono una tua ammiratrice >> rispose la ragazza con un sorriso.
    << Una mia ammiratrice? Cavolo che onore! >> esclamò Lupin eccitato << E sei anche carina? Che dici di uscire a cena e conoscerci meglio? >>
    La sconosciuta inarcò un sopracciglio con fare irritato.
    << Che dici se invece ti fulminassi sul posto? >> ringhiò puntandogli il dito contro.
    << “Fulminassi”? >>
    Rendendosi conto dell'errore, la ragazza sobbalzò imbarazzata << N-No... niente... >>
    << In ogni caso... >> riprese Lupin tendendo la mano << Che dici di darmi il diamante? >>
    Lupin, così come ogni persona in quella stanza, si aspettava una specie di disputa, ma a tradimento, la ragazza sorrise.
    << Certo, tieni. >> rispose l'altra lanciandogli il diamante << E' tutto tuo, a me non interessa. >>
    Incredulo, Lupin la prese al volo e la guardò storto << Eh? Sei... sei sicura? Me lo dai così? Senza nulla in cambio? >>
    << Nulla. >> rispose diretta e sincera la ragazza.
    Lupin si mise ad osservarlo con fare sospettoso: non era un falso. << Dov'è il trucco? >>
    << Nessun trucco. Se lo vuoi, prendilo... sei un ladro, no? >>
    Il ragazzo la guardò dritto negli occhi, alla ricerca di quell'indizio che gli desse la possibilità di sospettare di quell'azione tanto strana.
    << Oh, be'! >> esclamò infine scollando le spalle, rassegnandosi << Allora grazie tante. >> disse mostrando un sorriso a quarantadue denti.
    << Ha! >> si intromise Zenigata << Tanto nessuno di voi due andrà da nessuna parte dato che... >>
    Improvvisamente la freccia che aveva lanciato Lupin mostrò quattro piccoli scompartimenti aprirsi lentamente, per poi rilasciare rapide quanto aggressive scie di fumo che oscurando l'intera stanza in pochi istanti.
    << Addiooo!! >> salutò alzandosi in volo e uscendo dal varco nel muro.
    << I-Ispettore, Lupin s-sta scappando! >> gridò qualcuno nel fumo.
    << CHE COSA?! >> tossì Zenigata facendosi strade a bracciate finché non raggiunse il buco, rischiando quasi di cadere << L-Lupin! Fermati! >>
    << Ciao, ciao! >> ridacchiò il ladro volando via appeso all'elicottero su cui era apparso.
    << Maledizione! A tutti gli elicotteri, inseguitelo e procuratemene immediatamente uno! >>
    Pochi attimi dopo, Zenigata e tutti gli elicotteri disponibili si alzarono in volo, precipitandosi ad inseguire il velivolo del ladro.
    Anche le guardie imitarono il loro esempio, salendo a bordo dei veicoli e abbandonando il loro posto senza alcuna esitazione.
    << Hihihi... >> ridacchiò Lupin sdraiato sul tetto assieme a Jigen << Chissà quando scopriranno che quello non è altro che un fantoccio >>
    << Il carburante dovrebbe durare ancora per una mezz'oretta >> disse il gangster sorridendo mentre pilotava con impegno l'elicottero. Era divertente spostare su un lato il velivolo per poi vedere quelli della polizia fare lo stesso << Mi sento il Pifferaio Magico di Hamelin >>
    Silenziosi, rimasero ancora per qualche istante ad osservare la polizia tentare di afferrare l'elicottero-esca, in attesa che tutti uscissero dalla villa.
    << Bene. >> esordì Lupin poco dopo ritornando in piedi con un balzo << direi che ormai tutti dovrebbero essere usciti... Andiamo via? >>
    << Certo... a proposito, come mai ti interessa tanto quel diamante? >> domandò Jigen mettendo il pilota automatico e facendosi passare la Lacrima di Ettore, esaminandola poi con interesse.
    << Diciamo che voglio farne un ciondolo per la mia bella Fujiko >> sorrise il ladro togliendo il telo a forma di tetto sopra il loro elicottero da fuga.
    << Vorresti farci cosa? >> si intromise una voce femminile.
    Immediatamente, sia Lupin che Jigen estrassero le loro pistole, entrambi voltati verso la misteriosa figura.
    << Tu... >> parlò Lupin << … tu sei la ladra generosa... pensavo ti avessero arrestato. >>
    << Be' si... ma non è difficile fondere delle manette con il giusto numero di volt. >>
    << Volt...? >>
    Sorridendo, la ragazza alzò una mano e, come un fulmine a ciel sereno, venne circondata da spesse colonne elettriche fuori uscenti dal suolo, creando una strana gabbia luminosa.
    << M-M-Ma che... >> mormorò Jigen a bocca spalancata, facendo cadere la sigaretta.
    << N-Non è possibile! >> balbettò Lupin, anch'esso a dir poco sorpreso.
    << Lu... Lupin, che facciamo? >>
    << Non lo so! Sparagli! >>
    Rapido, Jigen mirò alla spalla della ragazza e fece fuoco, ma non appena il proiettile si avvicinò alla gabbia, improvvisamente si polverizzò in volo.
    << Dannazione... ma sei umana almeno?! >> ringhiò il gangster, incredulo.
    << Si, sono umana... solo che sono... come dire... “speciale”. >> continuò a sorridere la ragazza.
    << Be', direi! Quante persone conosci che sanno controllare l'elettricità? >> esclamò Lupin.
    << Tornando a prima... di chi era quel bel diamante? >>
    << Se ti dicessi che è per la mia amante? >>
    Al suono di quelle parole, la ragazza serrò i denti come per ringhiare.
    << Traditore! >> gridò lanciando una scarica in direzione del ladro.
    << Oh, cavolo! >> imprecò il ladro scansandosi sul fianco, evitando per un soffio il raggio elettrico << M-Ma che ti prende?! Che ti ho fatto?! >>
    << Dammi quel diamante! >>
    << Ma se me lo hai dato tu! Gratis! >>
    << Ho cambiato idea! >>
    << Ma, ma... >> Lupin non fece in tempo a finire la frase che schivò a brucia pelo un'altra scarica << Dannata vandala! Guarda che il conto della tintoria lo mando a te!>>
    Jigen continuò ad osservare la ladra a lungo, ma presto si rese conto che non ce l'aveva con lui, bensì con Lupin.
    Così, sentendosi più al sicuro, si avvicinò all'elicottero e dopo aver aperto la porta, si sedette con calma sul bordo e si accese una sigaretta.
    << A-Ah...! Aaaah! F-Fermati! >> balbettò Lupin continuando a schivare con fatica ogni colpo.
    << STAI FERMO, MALEDETTO DOPPIOGIOCHISTA! MAIALE! >> ringhiò la sconosciuta sparando dalle mani rapide quanto furiose scariche elettriche.
    I due continuarono a combattere e urlarsi addosso senza alcuna esitazione. Era come guardare un cane e un gatto litigare.
    Tuttavia, Jigen si accorse che le scariche che la ragazza lanciava, non erano cariche di desiderio di uccidere.
    << MA CHE TI HO FATTO?! >>
    << SEI UN DANNATO MAIALE! LADRO DI FANCIULLEZZA! >>
    << Oh, cavolo, cavolo! >>
    << MUORI! >>
    << Oddio, aiuto! Jigen! JIGEN! >>
    Il gangster si prese la sigaretta e dopo aver tirato un lungo tiro, sospirò.
    << Cosa vuoi che faccia? Non posso sparargli. >> disse rimettendosela in bocca.
    << Dannazione, ma che razza di socio sei?! >>
    Improvvisamente i fulmini si arrestarono, dando finalmente, un attimo di tregua al povero ladro.
    << Ha... hai.... hai... finito? >> domandò quest'ultimo con il fiatone.
    La ragazza non rispose, limitandosi a guardare il terreno compiendo lunghi e profondi respiri.
    Il silenzio continuò per diversi minuti finché ad un tratto la ragazza si levò il passamontagna, lasciando che dei corti capelli castano chiaro si lasciassero andare fino alle spalle.
    Lupin non riuscì a trattenere un gemito << R-RIN?! >>
    << Esatto... >> mormorò la ragazza con volto cupo << … non sai quanto ho aspettato per questo momento. >>
    Prima che Lupin riuscisse a rendersi conto di quelle parole, Rin scattò su di lei e, veloce come un lampo, la sua mano a palmo aperto si abbatté precisa e dolorosa sulla guancia del ladro, sbilanciandolo.
    << Ca... capisco... >> parlò Lupin con il volto spostato, senza nemmeno volersi coprire il dolore. << In un certo senso... me lo... me lo sono meritato. >> sorrise ricordandosi il bacio rubato.
    << Sai... >> riprese Rin con tono serio mettendosi a guardare il bosco oscuro << … dopo che ci siamo incontrati io... ogni giorno mi sono addestrata oltre il limite sia fisicamente che mentalmente fino a scoprire dentro di me poteri sovrannaturali... e scoprendo che fin dalla nascita il mio corpo emetteva in via naturale energia elettrica... >>
    << R-Rin...chan... dove vuoi arrivare? >>
    << Un anno... >> disse Rin girandosi e fissandolo con occhi lucidi, sul punto di piangere << Un anno ho atteso per questo momento. >>
    Il ladro fu sul punto di dire qualcosa ma ancora una volta, improvvisamente la ragazza si mosse e gli afferrò il volto, portandolo a sé, baciandolo.
    Un lungo, e intenso bacio. Caldo, pieno di passione.
    Anche Jigen sobbalzò per la sorpresa: quello non se lo aspettava di certo.
    I volti di Lupin e Rin rimasero uniti per lunghi istanti, finché finalmente, il ladro riuscì a riprendersi dallo shock e allontanarla.
    <<ma che... che.... che? >> mormorò Lupin guardandola dritto negli occhi, confuso.
    << Un anno fa mi hai rubato una cosa davvero importante. Prenditi le tue responsabilità... >> riprese Rin con voce strozzata dall'imbarazzo << Per un intero anno mi sono addestrata a diventare la ladra perfetta, quindi fammi... fammi... d-diventare l-la... tua... tua... >> si zittì per qualche istante << … ra-ragazza. >> borbottò guardando il terreno.
    << Co... COSA?! >> esclamarono Jigen e Lupin all'unisono.
    << Non... non lo ripeterò due volte... >> rispose l'altra guardando altrove con volto rosso.
    << Ma... ma io... e... ah... be'... che... uh... i... >> Lupin si sorprese balbettare. Non gli era mai capitata una situazione simile.
    << Non hai la minima idea del cosa e quanto abbia sacrificato per essere alla tua altezza... Ti informo che se riceverò un “no” come risposta mi farò saltare in aria assieme a tutto ciò che c'è nel raggio di cento metri. >> disse la ragazza rilasciando luminose quanto pericolose scariche elettriche attorno al suo corpo.
    << Cavolo, tu si che sai come prendere per le palle un uomo... >> commentò Lupin sforzando un sorriso.
    << Lu-Lupin! L'elicottero-esca è andato! >> interruppe Jigen accendendo il loro mezzo di fuga mentre la loro esca precipitava al suolo, distruggendosi in un disastroso impatto fra gli alberi.
    << Ooops! >> esclamò il ladro, come per riprendersi << Mi sa proprio che- >>
    L'aria venne falciata dal suono di uno sparo, l'attimo dopo, un proiettile volò vicino ai due ragazzi sfiorando di poco i piedi di Lupin.
    << Jigen, vai! >> gridò Lupin abbracciando Rin e gettandosi dentro all'elicottero, chiudendo subito dopo lo sportello << Vai, vai! >>
    << Sto andando, sto andando! >> rispose l'altro facendo alzare da terra l'elicottero, accompagnato dai continui spari contro lo scafo del velivolo.
    << Chi diavolo è?! Questi proiettili sono di calibro fin troppo alto! Non è della polizia! >> gridò Jigen mentendo a fatica il controllo del mezzo << Non riesco a salire! >>
    << Zietto! >> parlò Lupin impugnando l'arco e mettendo mano ad una freccia << Dammi la visuale! >>
    Rapido, lo zio spostò l'asse del velivolo finché non mise il ragazzo sulla linea di tiro.
    << Ce l'hai! E' sulla torre! >>
    Lupin si mise una freccia in bocca e tese l'arco. << Rin-chan, aprimi lo sportello! >>
    Annuendo, la ragazza tirò la maniglia e spalancò il portone.
    Non appena aperto, l'assordante rumore delle pale dell'elicottero fece irruzione nel mezzo accompagnata da una violenta scarica di vento.
    L'attimo dopo, una freccia, subito seguita da un'altra, gli passarono rapidamente affianco, scivolando nell'aria con un lieve sibilio.
    Le frecce volarono veloci ed invisibili, coprendo in pochi istanti l'enorme distanza fra la torre e l'elicottero.
    << Colpito! >> sorrise Lupin vedendolo cadere dalla torre.
    << Ma... magnifico... ! >> esclamò Rin sorpresa. Nessuno al mondo sarebbe stato capace di un colpo simile.
    << Hehe, l'arco. >> sorrise Lupin << Forse non è fra le armi più tecnologiche di questo secolo, ma è un'arma pericolosa per i nemici: silenziosa, non lascia tracce, le frecce sono multiuso e posso nasconderci molti congegni dentro. >>
    Finalmente libero da ogni pericolo, l'elicottero si alzò in volo con fare un po' incerto dato l'ingente quantità di colpi che aveva subito.
    << Haaah! >> sospirò il ragazzo lasciandosi andare sul sedile dell'elicottero << E anche questa è finita. >>
    << Mi domando per quanto ancora riusciremo a stare in aria con questo scolapasta volante. >> commentò Jigen mentre Lupin metteva mano ad un pacchetto di patatine e cominciando a divorarle.
    << Allora? >> domandò Rin sedendosi affianco a lui e prendendogli alcune patatine.
    << “Allora” cosa? >> rispose Lupin facendo il finto di nulla.
    << Sai di cosa parlo... è un “sì” o un “no”? >>
    Lupin sospirò << Guarda, Rin-chan, sono davvero lusingato, ma non ci conosciamo nemmeno! >>
    << Be', ci conosceremo quando saremo fidanzati. >>
    << Ma... guarda... io sono un Arsenio, uno scapolo... non posso stare con una donna fissa quindi... >>
    << Quindi...? >>
    << Quindi mi spiace, ma credo proprio che... >>
    Rin lo interruppe rilasciando nell'aria calde quanto luminose scariche elettriche, rischiando per un istante di mandare ogni cosa su quell'elicottero in corto circuito.
    << Credo proprio che accetterò la tua proposta. Benvenuta in famiglia, Rin. >> parlò Lupin tutto d'un fiato, concludendo con un eloquente sorriso a sessantaquattro denti.
    << Ottimo. >> sorrise anche la ragazza lasciandosi andare sul petto di Lupin.
    << Hah... >> sospirò Jigen deluso << E anche questo Lupin schiavo di una donna. >>
    << Non ho chiesto il tuo parere, Zietto! >> rispose Lupin masticando mentre si toglieva la parrucca color cioccolato.
    << AAH! >> urlò Rin, a bocca spalancata e dito puntato << M-Ma tu sei Ga-Gabriel-san! >>
    << E così, nonostante il basso profilo del mio alter ego, mi conosci, eh? >> ridacchiò il ladro << Scusa ma ho la pessima abitudine di togliermi la parrucca quando non sono in “servizio”... sai com'è, si suda parecchio nel mio lavoro. >>
    << M-Ma... >>
    << Doppia identità... ormai è un must avere una vita di “riserva” per un ladro. >>
    << Ehi, Lupin credi davvero che sia un bene fidarsi di questa ragazza? >> chiese Jigen.
    << Ecco il nocciolo della questione... dimmi, Rin, quel cecchino di poco fa, era per caso amico tuo? >>
    << No. >> sbuffò la ragazza << Perché? >>
    << Giusto per sapere... sai com'è, io di sicuro non assoldo killer per uccidermi. >>
    << Quindi sospetti di me? >>
    << Non ho detto che sospetto di te. Era giusto per chiedere. >>
    << In ogni caso stai attento. >> disse Rin appoggiandogli un dito sul naso << Se proverai... anzi, se anche solo penserai di tradirmi... >> sorridendo in modo malizioso, la ragazza rilasciò una leggera scarica di elettricità sul dito, facendo sobbalzare il compagno sul posto << Ah, e ricordati di chiamarmi con il mio primo nome GA-BRI-EL. >>
    << Ca... capito... >> ridacchiò Lupin tenendosi il naso abbozzando ad un timido quanto spaventato sorriso.

    << Un vero asso... nessuno sarebbe riuscito a scoccare due frecce in un secondo con non solo il vento contro, ma con abbastanza forza coprire oltre trentacinque metri... Questo Lupin non è da sottovalutare. >>
    << Qualcuno è riuscito a guardare in faccia la sua ragazza? >>
    << Nossignore... era coperta dalla schiena di Lupin. >>
    << D'accordo, non è un problema... tanto abbiamo ancora otto tentativi per ucciderlo. Signorina Arturia,.. >>
    Silenziosa, una bellissima ragazza dai capelli biondo dorato e gli occhi color cristallo acqua, annuì nell'ombra.
    << Naturalmente contiamo anche su di lei nell'omicidio del figlio di Lupin III, Signor Goemon. >>
    Come la ragazza dai capelli biondi, il samurai fece un cenno velato in parte dall'oscurità.
    << Ottimo... Arsenio Lupin IV... vedremo se sarai all'altezza di tuo padre. >>
     
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  8. Lupinthethird
     
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    Una sola parola: BELLISSIMO!
    Ho letto tutto ciò che finora è stato scritto, la trama mi sembra ECCEZIONALE, in pieno stile "Lupiniano", inizialmente l'idea del figlio Lupin mi sembrava un pò deboluccia, ma dopo aver letto i primi capitoli... WOW! Ci sai proprio fare FlameDriver! Capitoli di giusta lunghezza, linguaggio mai annoiante e rispecchiante il mondo di Lupin, citazioni straordinarie (ad esempio Becky)... Davvero un gran lavoro Attendo con ansia il capitolo 2!!!
     
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  9. FlameDriver
     
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    CITAZIONE (Lupinthethird @ 10/9/2011, 17:11) 
    Una sola parola: BELLISSIMO!
    Ho letto tutto ciò che finora è stato scritto, la trama mi sembra ECCEZIONALE, in pieno stile "Lupiniano", inizialmente l'idea del figlio Lupin mi sembrava un pò deboluccia, ma dopo aver letto i primi capitoli... WOW! Ci sai proprio fare FlameDriver! Capitoli di giusta lunghezza, linguaggio mai annoiante e rispecchiante il mondo di Lupin, citazioni straordinarie (ad esempio Becky)... Davvero un gran lavoro Attendo con ansia il capitolo 2!!!

    Wow... voglio dire... wow. XD
    Davvero grazie, le tue parole mi hanno davvero commosso ç_ç
    All'inizio pensavo di rinunciare dato che sembrava che non riscuotesse successo, ma leggendo il tuo commento... Lupinthethird, mi ha motivato! :D
    Prossimo capitolo in elaborazione!! : ^_^

    :*lup: :*jig: :*goe: :*zem: :*fuj:

     
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  10. Lupinthethird
     
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    Felice di averti spinto a continuare! Sei molto bravo, non demoralizzarti!
     
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  11. DarkParix
     
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    Pino , ormai mi conosci e sai bene che tra i miei hobby non rientra leggere, però non voglio che colpa mia o di altri un utente si demoralizzi , continua cosi!
     
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  12.  
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    Visto che anchio ho sto scrivendo una FF su Lupin ed ero curioso ho letto la tua e come hanno detto gli altri è bellissima, colpi di scena a non finire, specialmente il finale del primo capitolo, anche quella citazione sulla figlia di Cat mi è piaciuta, comunque, credo che se avrai voglia di continuarla e spero di si come anche Lupin the third lo spera, credo perchè è fatta molto bene tu immagino stai seguendo lo schema di presentazione dei complici di Lupin e dei nemici, è uno schema classico, che si usa anche nei manga, però nelle FF ho lo sai fare bene oppure sono guai, bè cos'altro da dire, aspeto con ansia il tuo prossimo capitolo!
     
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11 replies since 1/9/2011, 23:39   344 views
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