Batman: Arkham City

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  1. Lupinthethird
     
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    Batman: Arkham City è un videogioco sviluppato da Rocksteady Studios basato sul personaggio dei fumetti di Batman, la cui uscita è avvenuta il 18 ottobre 2011 in America del Nord, il 19 in Australia e 21 in Europa. Il gioco, il cui genere è un peculiare mix di azione, avventura (basata sull'esplorazione) e stealth, è il sequel di Batman: Arkham Asylum, uscito nel 2009 e diventato un inatteso successo sia di critica che di incassi. Come nel suo predecessore, i personaggi del gioco hanno per la maggior parte la voce dei doppiatori della serie animata sia per quanto riguarda la lingua originale che per quella in italiano: ad esempio, Batman è doppiato in inglese da Kevin Conroy e in italiano da Marco Balzarotti, il Joker da Mark Hamill e da Riccardo Peroni. Rocksteady, ha inoltre annunciato che anche Arkham City avrà un sequel destinato a diventare il terzo capitolo della saga.

    Personaggi

    Eroi e alleati
    Bruce Wayne/Batman
    Catwoman (DLC giocabile per circa il 10% della trama)
    Robin (cameo in modalità storia e DLC giocabile in modalità sfida)
    Oracolo (solo voce fuori campo)
    Nightwing (DLC giocabile solo in modalità sfida)
    Alfred Pennyworth (solo voce fuori campo)
    Talia al Ghul
    Bane

    Nemici
    Il Joker
    Harley Quinn
    Hugo Strange
    Due Facce
    Il Pinguino
    Solomon Grundy
    Mister Freeze
    Ra's al Ghul
    L'Enigmista
    Victor Zsasz
    Clayface
    Poison Ivy
    Killer Croc (cameo)
    Deadshot
    I gemelli Abramovici, Martello e Falce
    L'Uomo Calendario (cameo)
    Il Cappellaio Matto
    Maschera Nera (cameo in modalità storia e sfidabile in modalità sfida con Robin)
    Hush
    Scarface (cameo)

    Altri personaggi
    James Gordon (cameo)
    Quincy Sharp (cameo)
    Vicki Vale
    Nora Fries
    Azrael
    Jack Ryder
    Aaron Cash (cameo)
    Thomas Wayne (cameo nel miraggio che Batman ha nella parte in cui perde le forze a Wonder City)
    Martha Wayne (cameo nel miraggio che Batman ha nella parte in cui perde le forze a Wonder City)

    TRAMA
    Similarmente a Batman: Arkham Asylum il gioco offre una modalità a giocatore singolo con specifiche caratteristiche da detective[2]. Sebbene siano stati confermati in un primo momento elementi multiplayer[3], Rocksteady ha poi annunciato di aver abbandonato l'idea di sviluppare una modalità di gioco multigiocatore, per potersi concentrare unicamente su quella a giocatore singolo[4] che rappresenta la colonna portante dell'esperienza di gioco.
    Ambientato ad Arkham City, gli sviluppatori non hanno implementato modalità di guida dei veicoli[5], ma le novità non mancano. Oltre al perfezionemento della grafica, delle animazioni e del già acclamato sistema di combattimento FreeFlow Combat, la natura aperta dello scenario ospiterà un numero maggiore di sfide e, per la prima volta, delle vere e proprie missioni secondarie che amplieranno la trama del gioco e l'esperienza di Gameplay. In più il gameplay degli spostamenti è stato reso più intuitivo per permettere al giocatore di immedesimarsi nella figura di Batman e lanciarsi tra i palazzi fatiscenti della città in modo assolutamente spettacolare. In più il gioco introduce nuovi gadget, nuove mosse e la possibilità di interrogare i criminali che si affrontano per ottenere delle informazioni.
    Sefton Hill dei Rocksteady Studios ha affermato che tra i miglioramenti rispetto al precedente capitolo, Arkham City risulta essere cinque volte più grande[6]. La durata del gioco è intorno alle 40 ore divise in 25 per la campagna principale e 15 per missioni secondarie. In Batman Arkham City è presente Catwoman come personaggio giocabile sia in missioni create ad hoc che nelle sfide.
    Alcuni mesi dopo gli eventi di Batman: Arkham Asylum il nuovo direttore del manicomio criminale Quincy Sharp sfruttò gli avvenimenti di quella notte per prendersi parte del merito delle eroiche azioni di Batman e per far crescere la propria credibilità mediatica. Alle successive elezioni venne eletto sindaco di Gotham City e diede il via al suo ambizioso e controverso progetto di costruire Arkham City. L'idea era quella di abolire le strutture penitenziarie di Arkham e Blackgate, dimostratesi negli anni inadeguate a trattenere la pericolosissima fauna criminale di Gotham, e di riversare tutti i detenuti in una città prigione dove lasciarli abbandonati a loro stessi separandoli però dalla brava gente. Per fare questo Sharp sgomberò il quartiere della vecchia Gotham (la zona disastrata non interamente riedificata dopo il terremoto della saga a fumetti Terra di nessuno, che presenta ancora la vecchia architettura gotica e appariscente della città) e fece innalzare delle altissime mura di cinta attorno ad essa. In breve tempo, quella divenne Arkham City e tutti i più pericolosi criminali della città vi furono rinchiusi. Per badare alla sicurezza interna di Arkham City e a cacciare e deportarvi tutti i criminali ancora a piede libero, fu indetto un corpo paramilitare privato di guardie con poteri pressoché illimitati: le guardie TYGER.
    Ovviamente un provvedimento del genere creò molta discordia nell'opinione pubblica, soprattutto quando come supervisore della città manicomio venne nominato Hugo Strange, una vecchia conoscenza di Batman, uno psicologo con segreti trascorsi criminali, che aveva maturato una vera e propria ossessione per la figura di Batman e che aveva scoperto la vera identità del supereroe. Tra i più illustri oppositori al progetto Arkham City compaiono il Commissario Jim Gordon e il famoso Bruce Wayne, per la prima volta sceso dal suo piedistallo di lusso e vacuità, per interessarsi alla politica di Gotham. Il gioco inizia già mesi dopo l'edificazione di Arkham City, esattamente 18 mesi dopo gli eventi del primo gioco.


    L'avventura prende il via ad un anno dagli eventi che hanno segnato la caduta di Joker, dopo il suo golpe alla prigione di Arkham. Quincy Sharp, presosi il merito per la cattura del malvivente, è diventato sindaco di Gotham ed ha fatto recintare una corposa parte dei bassifondi della città per creare una versione espansa del centro di detenzione, ribattezzato ora Arkham City. A capo della struttura viene messo il dott. Hugo Strange, che pare aver ideato una nuova “cura” per la correzione delle malattie mentali che affliggono la feccia di Gotham. Batman, preoccupato dal recente sviluppo degli eventi, inizia dunque una personalissima indagine che lo porterà alla scoperta di macchinazioni che vanno ben al di là della sua immaginazione, e che implicano -come pedine di un’enorme scacchiera- molti dei super-cattivi che lui stesso ha fatto internare.
    Rimaniamo volutamente stringati riguardo all’intreccio narrativo, poiché in Arkham City ricoprirà un ruolo fondamentale, creando un’interessantissima base per l’entusiasmante crescendo finale. Un grande spettacolo, tuttavia, non potrebbe avere successo senza un’ottima performance dei suoi attori, ed il prodotto Rocksteady, infatti, mette sul palco una compagnia d’eccezione, dalle performance indiscutibili. Il primo attore è, senza dubbio, Batman, caratterizzato in questo secondo episodio da tratti leggermente differenti. Al pipistrello sbruffone che sbeffeggia i malviventi si aggiungeranno anche le tonalità del Bruce Wayne glaciale persino con i più stretti “collaboratori”; tutti canoni di quell’eroe solo e solitario tanto caro ai fan della saga cartacea. Arkham Asylum è dunque un’esperienza molto più introspettiva rispetto a quella del predecessore: un viaggio nel subconscio del pipistrello che rivelerà -pian piano- la sua vera anima, lacerata quanto il suo costume, già logoro a metà avventura. A spalleggiarlo, in questa lunga cavalcata, un perfetto Joker, l’ineffabile Enigmista ed il sadico Hugo Strange. Sebbene ai tre non sia stato riservato l’approfondimento psicologico dedicato al Pipistrello, il “design” delle loro personalità mostra una cura davvero maniacale. Il procedere degli eventi dipingerà, ad esempio, lo strano “legame” tra Batman e Joker, la cui esistenza dipende l’una dall’altra, e metterà in luce un dottor Nigma completamente diverso, caratterizzato nel modus operandi come un moderno Jigsaw. Infine, Hugo Strange, personificazione della morbosa sete di potere e di controllo sul prossimo.
    Il cast, naturalmente, non si limita a questi quattro personaggi ma, anzi, si estende a dismisura da una parte e dall’altra. Ad “affiancare” Batman ci saranno -via radio- Oracle ed Alfred: la prima sempre preoccupata per la salute dell’eroe (nonché di lui chiaramente infatuata) ed il secondo pronto ad assecondare le richieste del “signorino”, accompagnandole da graffianti e sarcastici commenti. Del tutto a margine, almeno per quel che riguarda l’avventura principale, Robin, che interverrà in non più d’un paio di situazioni sorbendosi anche i maltrattamenti del suo mentore. Incomparabilmente più ampio il roster dei villain che, oltre ai sopracitati, vedrà scendere in campo Pinguino, Mr. Freeze, Due Facce, il Cappellaio Matto, Deadshot, Rā's al Ghūl e Talia al Ghūl (la figlia), Solomon Gundy, Harley Quinn, Poison Ivy, Calendar Man, Bane (non esattamente nel ruolo di antagonista) e Victor Zsasz. Ognuno di loro mostrerà -pur nel suo piccolo- le peculiarità del rapporto con Batman, nonché alcuni tratti della sua personalità. Scorrendo la lista delle comparse (o poco più) un filo di rammarico ci pervade per il mancato approfondimento di Due Facce e del Pinguino, caratterizzati inoltre da un doppiaggio italiano non all’altezza di quello anglofono, sempre impeccabile. Siamo consci, tuttavia, dell’impossibilità di vedere ogni avversario approfondito come i primi tre citati; impresa apocalittica, che avrebbe probabilmente allungato l’avventura per altre 15-20, ore rendendo sicuramente meno chiara e coesa la vicenda principale. Ammirevole dunque lo sforzo d’inserire così tanti nemici famosi, integrandoli alla perfezione (in certi casi anche come comparse) e rendendo il tutto organico e credibile grazie all’introduzione di conflitti interni ad Arkham tra i vari schizzoidi. A margine di tutto Catwoman, l’insondabile e sensuale donna gatta che Batman stesso salverà nel corso dei primissimi istanti di gioco. Dal punto di vista esclusivamente narrativo anche il suo non è che un fan service, ideato soprattutto per donare un pizzico in più di varietà al gameplay. Impersonandola ed incontrandola di tanto in tanto nella City, comunque, non potremo fare a meno di rimanere ammaliati dal suo fare ammiccante, proprio come tra le vignette del comic DC.
    Arkham City, con le sue tinte scure, diviene quindi palcoscenico ideale per ognuno di questi personaggi. Tetri e segnati dal degrado che inevitabilmente segue un’esplosione economica ed industriale (quella avviata da Thomas Wayne), i bassifondi di Gotham ricalcano il “parco giochi” perfetto per ogni mente criminale. Grazie ad un intricato fondersi di grattacieli e vicoli, però, risultano altrettanto perfetti per le incursioni del pipistrello, che potrà sfruttare stavolta un level design molto più congeniale alle sue proverbiali sortite dall’alto. Ma lo sviluppo di una location del genere non è soltanto funzionale al gameplay o all’estetica: Gotham (questo scorcio) mostra anche il carattere genuino della produzione cartacea, mettendo in bella mostra molti dei luoghi “famosi” della produzione DC; tra tutti sicuramente l’evocativo vicolo dietro al teatro di Gotham, dove i genitori di Bruce vennero assassinati e dove nacque la leggenda. Ma, ancora una volta, Arkham City è anche lo specchio della società e dell’Io più profondo del suo eroe; sciatta ed abbandonata a se stessa, deserta, non conosce l’abbraccio del sole mattutino, ma soltanto una fitta, gelida ed oscura notte.

    Con Batman: Arkham City Rocksteady giunge definitivamente alla consacrazione. Il titolo riprende quanto di buono aveva fatto Asylum ampliandolo a dismisura ed accompagnandolo con novità altrettanto riuscite e funzionali. Una longevità raddoppiata ed un colpo d’occhio stupefacente sono però soltanto i contorni di un capolavoro basato prima di tutto sulla vastità e varietà del gameplay (in costante, ritmata evoluzione) ed in secondo luogo sull’innegabile qualità di una regia ed una narrazione di livello Hollywoodiano, accompagnata da un ottimo approfondimento psicologico della gran parte dei personaggi a schermo. In conclusione, un gioco da avere senza pensarci due volte.


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    Il gioco più bello del 2011 (a mio avviso), già due anni fa Arkham Asylum aveva dimostrato di essere un VERO capolavoro, ma questo gioco.... questo gioco è davvero EPICO.
    Per non parlare poi dell'altrettanto epico finale!!!
    Senza dubbio un gioco che definire superbo è dire poco.
     
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  2. DarkParix
     
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    Non sono amante del genere ma credo di poterlo provare..
     
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    io ho giocato al primo capitolo su PC a difficoltà facile e medio. Ora lo sto provando su Mac. Davvero bello. Appena posso proverò questo seguito! Speriamo non deluda. Il primo era stupendo!!!
     
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  4. Lupinthethird
     
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    Deludere? Questo è molto meglio del primo!!!
     
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    speriamo. Te lo dirò appena riuscirò a giocarci ^_^
     
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  6. Lupinthethird
     
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    Poi il finale ti lascia a bocca aperta... come trama io gli do 50 su 10 xD!
     
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    dovranno fare il terzo che chiuderà la trilogia...
     
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  8. Lupinthethird
     
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    Già! Chissà cosa s'inventeranno per il prossimo capitolo.....
     
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7 replies since 18/11/2011, 20:18   86 views
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